Percorsi di ascolto – 4 – Igor Stravinsky: Sinfonia dei salmi
Il brano che viene proposto questa settimana è un capolavoro assoluto di tutta la storia della musica.

L’occasione per la composizione della Sinfonia di Salmi fu la richiesta fatta da Sergei Kussevicki di una Sinfonia per il cinquantesimo anniversario della fondazione della «Boston Symphony Orchestra». Il termine «Sinfonia» sta a designare semplicemente un «insieme» di voci senza implicare una determinazione formale nel senso classico del termine.
Roman Vlad così descrive questo capolavoro:
La ragione interiore dell’opera, il suo intimo movente spirituale, risultano invece dall’indicazione: «Cette Symphonie composée à la gloire de Dieu…» anteposta alla dedica al complesso orchestrale americano. Anche quest’opera dunque trova la sua premessa nella fede e in quel desiderio di offrire a Dio un frutto del proprio lavoro: ma la sua essenza è cionondimeno intimamente drammatica.
Nella «Sinfonia», scritta «per la gloria di Dio», Stravinski ha musicato tre salmi davidici (vers. 13 e 14 del Salmo 39, vers. 2, 3 e 4 del n°40 e l’intero Salmo 150), assumendoli secondo il più autentico spirito dell’Antico Testamento, in cui i dolori e le sofferenze della vita conservano il loro intero peso terreno.
«Nei tre movimenti della «Sinfonia», che si susseguono senza soluzione di continuità, la musica, prima di assumere il tono di innica fastosità del finale, si fa drammatica invocazione, fervida preghiera, dolorosa interrogazione.
Cette Symphonie composée à la gloire de Dieu…
Il primo movimento assume carattere di Preludio, il secondo è un «Atto di speranza», una Doppia Fuga strumentale prima, vocale poi. Il tema della fuga strumentale viene esposto nei registri acuti, «celestiali». La «fuga umana» (così la chiama esplicitamente il compositore) scenderà poi gradatamente verso i registri più bassi per attuare quello che Stravinski (nei Dialoghi) qualificò come «il più aperto uso del simbolismo musicale in ogni mia musica precedente il Diluvio».
All’atto di speranza costituito da questo secondo movimento segue, come Inno di Gloria, un alleluiatico finale sulle parole del Salmo CL. L’Alleluia, tuttavia, non irrompe con un senso di redenzione, da finale ottocentesco, ma il coro lo proferisce quasi timidamente, con un motivo sonoro semplicissimo, a mo’ di sospiro.
Anche il Laudate s’avvia faticosamente mediante la triplice ripetizione d’una cellula tematica sopra un basso ostinato. Gradatamente il canto, che era iniziato quasi come se uscisse dal petto di uomini schiacciati sotto un peso immane, sembra elevarsi nella estatica contemplazione dei «firmamenti stellari», dove un’irrompente fanfara sembra imporre la preghiera con gesti imperiosi, con lampeggianti disegni ritmici, tempestose scale e glissati.
A proposito di questo Allegro Stravinski dichiara: «esso è stato ispirato da una visione del carro di Elia che sale verso i cieli; mai prima d’ora avevo scritto qualcosa che suggerisca letteralmente i cavalli e il carro nel modo come lo fanno le terzine del pianoforte».
Laudate eum in cymbalis benesonantibus…
Il Laudate riprende il motivo melodico su due note dell’inizio del brano, per fissarsi tosto su di un’unica nota, ripetuta a mo’ di percussione e con l’accompagnamento martellato del pianoforte, somigliante più ad una batteria.
«Laudate eum in cymbalis benesonantibus…» ci introduce in un nuovo ambiente sonoro, una sorta di ostinato dal carattere incantatorio, che si eleva con indicibile solennità. L’ultima eco dell’Alleluia iniziale si dissolve infine in un accordo di do maggiore, questa volta proposto senza nessuna «incrinatura» e con tutta la propria luminosità».
Riguardo questa ultima sezione è Stravinski stesso ad illustrarcela: «Il conclusivo Inno di lode deve essere pensato come se uscisse dai cieli, e l’agitazione è seguita dalla calma dell’esaltazione».
L’esecuzione che qui proponiamo è la versione per coro e pianoforte dall’originale per coro e orchestra realizzata dal figlio di Stravinski, Soulima, cantata dall’Accademia corale di Lecco da me diretta in occasione del Concerto di San Nicolò del 2008 nella omonima Basilica di Lecco. Si tratta di una tappa significativa della storia della Corale, che con orgoglio ha studiato ed eseguito questo difficile capolavoro stravinskiano, replicato l’anno successivo al Conservatorio di Como.
Ma lasciamo la parola alla musica.
Buon ascolto, quindi.
Antonio Scaioli
I. Salmo 39 versetti 13 e 14 Exaudi orazione meam, Domine,
et deprecationem meam.
Auribus percipe lacrimas meas.
Ne sileas quoniam advena
Ego sum apud te et peregrinus,
sicu omnes patres mei.
Remitte mihi ut refrigerer
Prius quam abeam et amplius non ero.I. Salmo 39 Ascolta la mia preghiera, Signore,
porgi l’orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime,
poiché io sono un forestiero,
uno straniero come tutti i miei padri.
Distogli il tuo sguardo, che io respiri,
prima che me ne vada e più non sia.
II. Salmo 40 versetti 2,3 e 4 Et expectans expectavi Dominum
Et intendit mihi et exaudivit preces meas;
Et eduxit me de lacu miseriae, et de luto faecis.
Et statuit super petram pedes meos:
Et direxit gressus meos.
Et immisit in os meum canticum novum,
Carmen Deo nostro.
Videbunt multi, videbunt et timebunt:
Et sperabunt in Domino.II. Salmo 40 versetti 2, 3 e 4
Ho sperato: ho sperato nel Signore
Ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha tratto dalla fossa della morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
E confideranno nel Signore.
III. Salmo 150 Alleluia.
Laudate Dominum in sanctis ejus.
Laudate Eum in firmament virtutis Ejus.
Laudate Eum in virtutibus Ejus.
Laudate Eum secundum multitudinem magnitudinis Ejus.
Laudate Eum in sono tubae.
Laudate Eum in timpani et choro,
Laudate Eum in cordis et organo;
Laudate Eum in cymbalis benesonantibus..
Laudate Eum omnis spiritus laudet Dominum.
AlleluiaIII. Salmo 150 Alleluia.
Lodate il Signore nel suo santuario,
lodatelo nel firmamento della sua potenza.
Lodatelo per i suoi prodigi,
lodatelo per la sua immensa grandezza.
Lodatelo con squilli di tromba,
lodatelo con arpa e cetra;
lodatelo con timpani e danze,
lodatelo sulle corde e sui flauti.
Lodatelo con cembali sonori,
lodatelo con cembali squillanti;
ogni vivente dia lode al Signore.
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