Concerto di Natale 2012 – Garlate

www.hubculture.it

Concerto di Natale 2012: l’Accademia Corale di Lecco diretta dal M° Scaioli

concerto Natale 2012_1 - GarlateIndossa un atteggiamento non assertivo e piuttosto inclinato alla condivisione, il maestro Scaioli, poco dopo le 21:00, quando presenta al pubblico riunito nella parrocchia di Santo Stefano, a Garlate, i suoi coristi.

Il Concerto di Natale racconta un evento ancora irrisolto, carico di luce. La stessa luce che emana dalle loro facce. È capace di catturare l’attenzione emotiva di chi sceglie la ragione oltre la parola. E viatico di fede. Rheinberger può individuare il mezzo privilegiato che risignifichi l’umore del momento. Gli Advent-Motetten op. 176 non offrono particolare innovazione. Evidenziano una certa familiarità (Universi e Deus tu convertens) con il cromatismo dei mottetti di Bruckner e con il fitto stile armonico di Stanford (Benedixisti, non in programma), ma non indulgono a eccessi nell’uso di questi espedienti tecnici o a declamati accordali, né stupiscono con grandi effetti; forse Rheinberger non è neppure un grande melodista, ma ha padronanza del linguaggio polifonico, opportunamente rispettoso del testo, appoggiato su un tessuto ritmico che bene informa la frase. Riesce a consegnarsi con uno stile riconoscibile ed efficace.

Antonio_ScaioliIl coro concede la raffinatezza della scrittura rheinbergeriana; incarna il sublime, costringendo il pubblico a un ascolto fortemente connotato e partecipato. Il testo liturgico emerge nella sua interezza. Particolarmente equilibrato il rendimento. Senza soluzione di continuità, con una buona gestione della massa sonora, mai a discapito dei dettagli affidati alle diverse individualità vocali. Che manterranno un tono caldo e rotondo. Espressivo.

Seguono due brani di J. M. Haydn, Alleluia. Confitemini Domino e Hodie nobis coelorum, che sembrano creare una frattura con la proposizione precedente. Un linguaggio questo orientato alla verticalità, quasi affermazione, ora, di un evento esposto prima alla postura estesa delle voci. Qui trova la giusta collocazione Verbum caro factum est di Javier Busto. Oppone uno stile più sciolto, benché incline alla ricerca di armonie insolite e di certo impatto emozionale. C’è una buona frequentazione degli intervalli di seconda e attinge dalla tradizione spagnola per la realizzazione della formula ritmica. Impressivo il movimento tra i timbri sonori del coro.

O Magnum Mysterium parla di nascita, di animali, di pastori umili. Di gioia – Morten Lauridsen. La richiesta contrappuntistica si fa recupero, prezioso ritrovamento. C’è una dolcezza profusa, c’è l’ipotesi, la domanda nelle sospensioni e nelle dissonanze non risolte. Tutto immerso in un fitto insieme che suggerisce con la stessa domanda la risposta. Risuonano le parole del direttore: […] si conclude in maniera del tutto inaspettata sull’Alleluia, cantato con un filo di voce e nel registro grave di tutte le sezioni, come se l’umanità intera si fosse prostrata in adorazione e fosse stata avvolta dalla luce emanata dal Bambino. Comunica tutto lo slancio sobrio ma egualmente pirotecnico dei coristi l’edonismo degli edifici sonori di Ghedini, Hodie Christus natus est; il vigore della fiamma nell’attesa dell’evento.

Concerto_Natale_2012_Garlate_2Prima di ogni brano, il maestro Scaioli fornisce indicazioni agli ascoltatori, con la sua sagace semplicità. Ha invitato il coro a manifestare le emozioni. Non è richiesto alle voci di produrre vibrati, né di lavorare l’impostazione. La voce dei coristi deve garantire l’accesso. Deve farsi tramite tra ciò che è comune e di tutti e il sovrannaturale. Distinguere la capacità di creare una vasta gamma di colori e dinamiche. Abbandonare il mero e perfetto tecnicismo nell’ordine di una umanizzazione dei contenuti e del mezzo. Questi sono i parametri più importanti nelle intenzioni dell’Accademia Corale di Lecco.

La seconda parte del concerto propone il testo originale di Mohr-Gruber. Entrano le sole voci maschili accompagnate dalla chitarrista Tarcisia Bonacina. Forse questo il passaggio più intimo. Uno avrebbe potuto pensare alla fortunata visita di Karl Mauracher per il controllo di routine all’organo di St. Nikolaus. Ma l’aspetto più umano ed esteriore, come dice lo stesso Scaioli, è tratto significativo dei brani che seguiranno: Questa notte nasce il fior e Nell’umile silenzio sono realizzazioni dello stesso direttore, introducono una semplificazione del linguaggio musicale e di richiamo. Il quale confluisce nel flusso già consapevole di sé. Che avrà la sua terminazione nella memoria e nel sedimento.

Si fa sempre più assidua la presenza dello strumento di accompagnamento, il pianoforte, dalle mani sensibili di Paolo Mauri. Ancora di Ghedini Maria lavava… Il testo di Nino Rota è diviso in due parti distinte: la prima ci parla di povertà e condizioni difficili, la seconda della Madonna che acquieta il figlio intonando una ninna nanna. Se la bellezza della campagna e lo spirito celebrativo per i doni della terra corroborano i testi musicali di Chilcott, Behold that star, c’è la ricerca del giusto accordo, della giusta melodia nei testi di Sally DeFord, Born is the Light of the world. Una cellula ritmico-melodica, ostinato, regge Carol of the Bells.

Concerto_Natale_2012_Garlate_3E quasi c’è da chiedersi se dopo circa un’ora di prova il coro riuscirà a mantenere quella freschezza che irrora il brano di M. Leontovich arrangiato da Wilhousky. Il maestro Scaioli mostra ancora sufficiente energia per dare il La ai coristi. È immediatamente accessibile e di sicuro effetto il linguaggio di John Rutter, Star Carol, che nasce dalla tradizione corale inglese (Holst, Howells, William Walton, Britten Vaughan Williams, Tippett) e assimila l’esperienza armonica di Fauré e Duruflé, non esclude di ispirarsi al canto gregoriano, e a J. S. Bach.

Fausto Torre


Foto di Rosanna Ratti