Concerto di San Nicolò 2012
Sabato 01.12.2012 – h. 21
Basilica di San Nicolò – Lecco
L’Accademia corale di Lecco torna, dopo due anni di assenza, a riproporre il tradizionale Concerto di San Nicolò. Il programma scelto è di forte impatto, solenne, ieratico, granitico.
Tali si presenteranno all’ascolto gli “Affreschi corali del Romanticismo” dei quasi coetanei Josef Rheinberger e Antonín Dvořák.
Josef Gabriel Rheinberger compose i “Nove Mottetti per l’Avvento op.176” nel 1893, mentre era maestro di cappella della Chiesa di Tutti i Santi di Monaco, per continuare la tradizione della composizione di musica sacra per la liturgia.
I testi di questi Mottetti sono attinti dagli Introiti , dai Graduali e dagli Alleluia dei quattro Sabati d’Avvento.
La scrittura adottata da Rheinberger si rifà ai dettami della Riforma Ceciliana ottocentesca, che raccomandava, tra i molti richiami, un moderato ricorso al processo imitativo fra le voci, per favorire una migliore comprensibilità del testo da parte dei fedeli. Ecco, quindi, la simmetria fra la frase del testo e frase musicale, un procedere quasi sempre omoritmico delle quattro voci, l’impiego di procedimenti cromatici nei momenti di maggiore carica emotiva delle parole sacre; infine, in quattro dei sei mottetti proposti, si assiste ad una ripresa tematica nell’ultima sezione.
Si tratta, come risulterà evidente all’ascolto, di mottetti molto compatti, armonici, dal tono solenne, nella migliore tradizione della musica romantica tedesca.
Le caratteristiche espressive appena descritte si ritroveranno, arricchite da accenti stilistici personali, nella Messa in re maggiore op. 86 per soli, coro e organo di Antonín Dvořák, composta nel 1887 su commissione da Josef Hlávka, un noto architetto e fondatore della Accademia Cecoslovacca delle Scienze, per l’inaugurazione della cappella privata del castello di Luzany.
Date le modeste dimensioni della cappella, Dvořák dovette concepire un’opera per soli, coro di piccolo organico e un semplice ma ingegnoso accompagnamento organistico.
In seguito ne elaborò una versione per soli, grande coro e orchestra.
In questa Messa si potranno evidenziare all’ascolto la grande capacità del compositore ceco di esplorare la scrittura corale in tutte le sue possibilità, con momenti di grande difficoltà esecutiva per tensione vocale ed espressiva.
Da sottolineare, in particolare, il curioso carattere dato al Kyrie, che abbina movenze di cullante danza a episodi di drammatica espressività; l’imponenza del Gloria, che alterna sezioni dal forte impatto sonoro con ripiegamenti più intimi nella parte centrale. Il Credo viene impostato nella sua prima e terza sezione in maniera antifonale, con i Contralti che si contrappongono al resto del Coro, quasi a voler richiamare la voce guida, cui risponde l’assemblea orante. Nella sezione centrale si assiste a quella sperimentazione di scrittura cui si accennava sopra, dagli ampi spazi sonori, in una varietà di atteggiamenti davvero coinvolgente, specie nel gioco concertante fra solisti, coro e organo, ottenendo una rappresentazione “teatrale” del testo.
Dopo la maestosità del Sanctus, con il Benedictus si entra improvvisamente in una delle pagine, insieme all’Agnus Dei, sicuramente più ispirate dell’intera Messa, che raggiunge momenti di grande intensità armonica, musicale ed emotiva, che concludono degnamente l’opera, in una dimensione quasi sovrannaturale. Nell’Agnus Dei, dopo un lungo e bellissimo dipanarsi del quartetto solistico, si ascolti la purezza cristallina ma profonda del “dona nobis pacem”, ripetutamente intonato dal coro con accenti sempre più accorati e a fil di labbra, così che non si può rimanere impassibili di fronte a tale bellezza.
Antonio Scaioli
Concerto San Nicolo 2012 – locandina
Concerto San Nicolo 2012 – volantino colori
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